SINTESI STORICA DEL GRUPPO DI PARMA
A cura del CG. Aldo Volpi, presentata in occasione della giornata
della nostra memoria , a Parma, il 27 ottobre 2014.
Premesso che la sezione di Parma dell’A.N.A. nasceva il 20/11/1921, due
anni dopo la costituzione della stessa a Milano l’8/7/19, che all’evento die-
dero un forte contributo esponenti cittadini delle penne nere, innanzitutto
l’avv. Giuseppe Del Prato, artefice della fondazione e primo presidente,
nonché presidente della rifondazione dopo la 2°Guerra mondiale, la volon-
tà di organizzare in gruppo gli alpini della città si concretizzò solo nell’ au-
tunno del 1930, decimo in ordine cronologico nella realtà provinciale, e
divenne operativo ad inizio dell’anno seguente con la prima assemblea
costitutiva e l’elezione del primo capogruppo nella persona del capitano
Umberto Bocelli, classe 1882, nativo di Colorno, cofondatore della sezione
e segretario della stessa, reduce della Grande Guerra e pluridecorato al
merito ( MAVM+MBVM).
In seguito le notizie inerenti l’evolversi della vita del Gruppo sono scarse
e frammentarie: per lungo tempo si identificarono con la struttura ammini-
stativa e organizzative della Sezione. Come già dalla costituzione gli
artefici sono in gran parte riconducibili agli esponenti sezionali, vedi in
primis il cap. Bocelli, così fu a lungo ben oltre il secondo dopoguerra.
Nel mio ricordo le figure del cav, Otello Pretti, negli anni ‘70-80, di Alide
Nadotti, anni ’90: in sintesi il segretario sezionale era anche il capogruppo
cittadino.
La necessità di una svolta, di iniziative specifiche e di una incisiva azione
di proselitismo, in particolare tra i giovani, così come avveniva con suc-
cesso in provincia, ebbe un’appassionato fautore in Celestino Ferrari, re-
duce di Russia, classe 1922, originario di Corniglio, proveniente da Lan-
girano del cui Gruppo era stato animatore e CG, spirito generoso e tenace, alieno dai rigidi schemi formali, che negli anni 1973-75 intraprese una vivace campagna di “arruolamento”,suscitando anche ostilità nella diri genza sezionale, ma raccogliendo consenso e partecipazione, in particolare in occasione del tragico terremoto del Friuli nel 1976, che rappresenta un momento storico per l ‘A.N.A. per la positiva ricaduta sull’opinione pubblica che ebbero le iniziative intraprese a favore delle popolazioni colpite.
Celestino promosse un ponte di solidarietà per i “fradis furlan “ meritan-
dosi stima, affetto, riconoscenza: la terra friulana divenne la sua seconda
casa.
Anche in sede locale tanto fervore portò a raccogliere alcune centinaia di
iscritti e a una sorta di rifondazione del Gruppo con la dedica dello stesso
alla memoria della MOVM S.Ten. Giuseppe Rossi, caduto in Russia, e la
contemporanea inaugurazione del gagliardetto, madrina la Sig.ra Bruna
Maiavacchi Politi, avvenuta il 28 ottobre 1979.
Contemporaneamente l’Assemblea dei soci eleggeva il C.D.:riconfermava
CG Otello Pretti, consiglieri Gianbattista Banchini, Giorgio Chiavazza,
Ferrari Celestino,Romano Sarti, Enzo Schreiber, Giuseppe Vitali e Aldo Volpi.
Purtroppo il cuore generoso di Celestino cessò di battere il 7/1/1983 a
Tolmezzo, in occasione di una delle frequenti visite ai fratelli friulani.
La morte prematura lasciò tutti sgomenti, gli vennero tributati onori sem-
plici e spontanei testimonianza di sincero affetto e gratitudine.
I funerali si celebrarono a Parma ove la salma,accolta da una folla di penne
nere e cittadini, giunse accompagnata da una numerosa rappresentanza di friulani.
Con la sua morte venne rapidamente scemando quella spinta aggregativa
e propulsiva da Lui attivata e per altri 15 anni si tornò all’ “ordinaria am-
ministrazione”, ove per tale deve intendersi l’opera profusa da tanti alpini
cittadini nelle più svariate cariche ed incarichi della Sezione, come già
ricordavo all’inizio.
Per citarne alcuni, nella mia memoria di 40 anni di vita associativa, certo
di ometterne involontariamente qualcuno, partendo dagli albori, oltre aì
già citati Bocelli e Del Prato, il presidentissimo, anima dell’ANA parmen-
se per oltre 50 anni:
Felice Rosina, Presidente dal 1948 al 1956, poi Consiglier Nazionale;
Gen. Giuseppe Bruschi, presidente dal 1957 al 1963, poi CN;
Gen. Alberto De Giorgio, presidente dal 1964 al 1978;
Enzo Schreiber, presidente dal 1979 al 1996;
Romano Sarti, presidente dal 1997 al 1999;
Giovanni Amighetti, vicepresidente per vari mandati e C.N.
Gen. Giorgio Chiavazza, vicepresidente per vari mandati.
Osvaldo Cavellini, più volte consigliere sezionale e C.N.
Mentre la realtà sezionale nel complesso conosceva momenti di rapida espansione, merito del dinamismo dei Gruppi, molti dei quali impegnati
nella realizzazione delle sedi, grazie alla collaborazione dei comuni e
alla possibilità di recuperare i prefabbricati per i terremotati del Friuli,
dagli stessi messi a disposizione a ricostruzione avvenuta, il Gruppo di Parma vedeva calare i soci per mancanza di attività e di ricambi.
Valutata la situazione i pochi attivi, tra i quali il sottoscritto, memori del-
l’esempio e del testamento morale lasciato da Celestino, decisero di pren-dere la strada dell’autonomia sia logistica che operativa: impresa arduavista l’assenza di mezzi e la difficoltà dell’agire nel contesto città.
Ci venne in aiuto un offerta di ospitalità del Circolo Castelletto che acco-
gliemmo e presso il quale ci trasferimmo nel gennaio del 1998: possiamo affermare che da quel momento ebbe inizio la vera vita del Gruppo, pur
minima e modesta ma con la possibilità di avere spazi d’incontro e ricrea-
tivi, di predisporre un calendario d’eventi: in sintesi di esistere.
Partimmo con un azione di reclutamento tra amici e conoscenti reduci da
una leva alpina. Ciò permise di bloccare l’emorragia e di consolidare la
forza del gruppo intorno a quota 100 soci (al 20° posto nella sezione) e di
arrivare all’appuntamento con la storia del 14-15 maggio 2005: l’Adunata
Nazionale a Parma. Evento al quale il Gruppo ha partecipato con diversi
responsabili nel Comitato Organizzatore, attivo nei due anni precedenti, e
con una settantina di volontari nei vari compiti nei giorni dell’evento.
Ricordo il loro contributo ma in particolare quello di indimenticabili amici
purtroppo “andati avanti” recentemente: Aronne Guarnieri, Renato Ferra-
roni e, impareggiabile, Emilio Mortali.
Sono passati 10 anni, abbiamo cambiato ancora sede nel 2006 (Circolo Orti di Via del Garda), organizzato eventi a ricordo post Adunata di grande
partecipazione popolare, attivato e sostenuto iniziative benefiche e di soli-
darietà, siamo diventati, con oltre 200 soci alpini, il primo gruppo della
Sezione…. il testimone che Celestino ci ha porto non lo abbiamo lasciato
cadere, la marcia continua ed è … zaino in spalla.
Aldo Volpi