top of page

       
 
Figlio di Ettore e di Maria Ambri, lasciò temporaneamente Parma al seguito della famiglia poiché il padre,funzionario di banca per motivi di lavoro,si trasferì agli inizi degli anni trenta a Fiume,diventa ufficialmente italiana con il patto di Roma del 1924.
Nella cittadina che si affaccia sul golfo del Quamaro il giovane Giuseppe compì gli studi presso il Regio Istituto Tecnico superando l’esame d’ammissione alle superiori nell’estate del 1936.

Lo stesso anno il padre fece ritorno a Parma e con la famiglia si stabilì nella palazzina di Viale Rustici 8 sul lungo Parma.
Il giovane Giuseppe si iscrisse al Regio Liceo “G.Marconi” nell’anno scolastico 1936-1937 e ottenne la maturità scientifica il 30 maggio 1940.
Nel giugno 1940 l’Italia era entrata in guerra e Rossi, avendo i requisiti,presentò immediatamente domanda di ammissione ad allievo ufficiale. Il 3 novembre 1940 Giuseppe Rossi fu ammesso all’Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena, dove ebbe compagno al corso allievi ufficiali il nostro Past President Leonardo Caprioli.
Il 27 marzo 1942 Rossi veniva nominato sottotenente in servizio permanente effettivo e destinato al servizio di prima nomina all’8° reggimento Alpini battaglione Gemona, composto prevalentemente da friulani e parmensi, dopo la sanguinosa campagna sul fronte greco albanese ed il tragico rientro in Patria,ricostituito con i complementi della classe 1922, erano arrivati nuovi ufficiali e nell’estate del 1942 si apprestava ad essere impiegato sul fronte russo con tutta la Julia, inquadrata nel Corpo d’Armata Alpino facente parte dell’ARMIR (Armata Italiana in Russia). La Julia partì per il fronte nell’agosto del 1942 e Giuseppe Rossi,ufficiale della 69° compagnia del battaglione Alpini Gemona,ne seguì le sorti. Dopo l’offensiva invernale sovietica, i conseguenti tragici eventi impegnarono la Julia dalla fine del dicembre 1942,nello spostamento dei suoi battaglioni e gruppi,dal fronte sul Don a quello più a sud nei pressi del fiume Kalitwa per tamponare la falla che si era creata sul fronte del nostro II° corpo d’Armata.

 

Il battaglione Alpini Gemona fu impegnato dapprima in secondo scaglione nei pressi di Kolubaja Kriniza, successivamente in prima linea,nell’accanita lotta per la conquista della quota “pisello”davanti alla Nowo Kalitwa e nei combattimenti dei primi di gennaio 1943 davanti a Deresowka.
Il 16 gennaio 1943 i reparti corazzati russi,avevano già raggiunto ed occupato Rossosch, sede del Comando del Corpo d’Armata Alpino; la divisione Julia sotto la pressione russa,ripiegava attestandosi sulla linea dello Staro Kalitwa – Ternowka assieme ai resti del XXIV corpo d’armata tedesco,andando a costituire un fianco difensivo verso sud alla sinistra del fiume Kalitwa, a protezione del ripiegamento dell’intero Corpo d’Armata Alpino.
Il battaglione Gemona,che si trovava nel settore tenuto dai battaglioni del 9° reggimento Alpini, già impegnato nei combattimenti per respingere il nemico,dal giorno 15 gennaio ricevette l’ordine di ripiegare su Ternowka per riunirsi agli altri reparti dell’8°.
L’ordine di ripiegamento raggiunse le compagnie che provvidero ad eseguirlo,ma la 69°,che era di retroguardia,fu fatta segno di violente e continue pressioni del nemico e non riuscì a sganciarsi,perché fortemente impegnata davanti all’abitato di Krinitschnaja a Selenj Jar.
Nei combattimenti di quel tragico 16 gennaio 1943 la 69° compagnia perse tutti gli ufficiali e fu quasi interamente distrutta.
Il sottotenente Giuseppe Rossi,comandante del II° plotone,mentre combatteva animatamente trascinando i suoi Alpini,veniva ferito due volte in breve tempo,ma non volle lasciare il suo reparto.
Gli si avvicinò allora l’Alpino portaferiti Giovanni Pappini per recargli soccorso: in quel punto,una granata nemica stroncava la vita del sottotenente Rossi ed uccideva abbracciato al suo ufficiale il generoso portaferiti.
Per coraggio,tenacia e lo spirito di sacrificio dimostrati durante i combattimenti a Selenj Jar il 16 gennaio 1943,il comandante della 69°compagnia Lorenzo Brosadola,il comandante del II° plotone Giuseppe Rossi ed il vice comandante sergente Alberto Goi vennero decorati di medaglia d’Oro al Valore Militare alla memoria.
La motivazione della massima onorificenza al Valore Militare concessa alla memoria del sottotenente Giuseppe Rossi da Parma fu pubblicata sul Bollettino Ufficiale del 1948,Dispensa 2°pag.164
IL suo corpo non fu mai trovato ed il suo nome figura tra l’elenco dei parmigiani dispersi della tragica campagna sul fronte russo.
La medaglia d’Oro al Valore Militare del sottotenente Giuseppe Rossi Fregia il Labaro Nazionale e il vessillo della sezione di Parma dell’A.N.A.
Nel luglio del 1952 i gruppi di Langhirano,Riano e Lesignano Bagni costituirono la sottosezione di Langhirano (Parma), che assunse il nome del glorioso ufficiale del Gemona caduto sul fronte russo.
Lo stesso anno la Sezione di Parma dell’A.N.A. iscrisse il sottotenente medaglia d’Oro al Valore Militare Giuseppe Rossi come socio perpetuo.
Oggi il gruppo Alpini di Parma è intitolato al sottotenente dell’8° Gemona medaglia d’Oro al Valore Militare Giuseppe Rossi.

L a  n o s t ra   M.O.V.M.
 S.ten.    Giuseppe Rossi

bottom of page